Quando un amministratore di condominio cessa dalla carica, è tenuto a consegnare tempestivamente tutta la documentazione relativa alla gestione, affinché il nuovo incaricato possa proseguire l’attività senza interruzioni.
Tuttavia, può accadere che l’ex amministratore, per negligenza o volontà ostruzionistica, ommetta la restituzione della documentazione: registri, bilanci, contratti, corrispondenza, chiavi, supporti informatici. In questi casi, il condominio ha diritto a tutelarsi.
Con l’ordinanza del 7 maggio 2025, il Tribunale di Foggia ha ribadito l’efficacia dello strumento previsto dall’art. 669 duodecies c.p.c., autorizzando l’intervento coattivo dell’Ufficiale Giudiziario, anche con il supporto della forza pubblica, per il recupero della documentazione ancora trattenuta dall’ex gestore nonostante un provvedimento cautelare già notificato.
Il caso
Il nuovo amministratore si era rivolto al Tribunale dopo che il collega cessato dalla carica, pur avendo ricevuto un’ordinanza urgente con cui il giudice gli imponeva la restituzione dell’intero carteggio condominiale, non aveva dato seguito all’ordine.
Dinanzi a questa inerzia, il giudice ha autorizzato l’accesso forzato presso lo studio dell’ex amministratore, per cercare e prelevare tutta la documentazione utile alla continuità della gestione, anche in formato digitale.
Anche file informatici e hard disk nel mirino
Particolarmente rilevante è il chiarimento del Tribunale: l’accesso può estendersi ai computer e ai server in cui sono contenuti dati condominiali. In questi casi, non è opponibile alcun diritto alla privacy, trattandosi di materiale di esclusiva proprietà del condominio.
La decisione esclude la possibilità per l’ex amministratore di sollevare obiezioni nel merito della controversia: ciò che il giudice valuta è unicamente l’inottemperanza all’ordinanza già emessa.
Un monito per gli amministratori uscenti
Questo provvedimento rappresenta un chiaro monito a tutti gli amministratori: il passaggio di consegne è un dovere giuridico oltre che deontologico. Trattenere la documentazione equivale a ostacolare la regolare gestione e può comportare conseguenze legali gravi, comprese sanzioni economiche.
Il giudice, infatti, ha disposto una penale giornaliera per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione del nuovo provvedimento e la condanna alle spese processuali a carico dell’ex amministratore.
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